Marcello de Cecco Prize 2023

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extended deadline31.08.2023

Gianni Toniolo ci ha lasciati. Ci ha lasciati domenica, all’improvviso, dopo un intervento chirurgico d’urgenza. Gianni è stato uno dei soci più attivi, più vivaci della nostra associazione, alla quale ha dato sempre un forte, apprezzatissimo contributo di idee. Era anche un caro amico, di lunga data, di Marcello de Cecco. Sono stato testimone di alcune delle lunghe chiacchierate fra i due, mentre si discuteva dei progetti di ricerca storica promossi dalla Banca d’Italia. Il primo di questi progetti, la Collana storica della Banca d’Italia, ebbe inizio nel 1985, quando Carlo Azeglio Ciampi, allora governatore, decise di preparare con molto anticipo (e con molto rigore) il centenario della Banca, che sarebbe caduto nel 1993. L’idea era quella di consegnare agli studiosi, e al pubblico, una serie di volumi di documenti storici, che aprissero la via a studi di carattere più interpretativo. Sull’intero progetto vegliava Carlo Cipolla. Gianni preparava il volume sulla prima guerra mondiale, mentre a Marcello venne affidato quello sulle relazioni finanziarie internazionali. Ricordo il grande tavolo del Salone di pelle di Palazzo Koch, intorno al quale sedevano i curatori dei vari volumi (all’inizio c’era anche Federico Caffè, prima della sua scomparsa), Ciampi, i due ex governatori, Guido Carli e Paolo Baffi, e Pierluigi Ciocca, sempre in prima linea quando si trattava di storia.

Mentre questo progetto si dipanava e si arricchiva – non solo documenti, ma anche statistiche e saggi – cresceva l’intesa fra Gianni e i vertici della Banca, che lo cercavano e apprezzavano i suoi giudizi, anche su problemi attuali. Gianni aveva imparato a conoscere la struttura, le travi portanti del nostro sistema, ed è su quella conoscenza, non sui fatti del giorno, che formava i suoi giudizi. Venne poi il grande progetto per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Qui fu lui il regista, e seppe raccogliere intorno a sé un gruppo formidabile di studiosi, italiani e stranieri. Il convegno, che si tenne in Banca d’Italia nel 2011, fu una pietra miliare per la storia economica italiana, non solo per le interpretazioni nuove ma anche per i dati, perché ne venne fuori – coordinatore Alberto Baffigi – una nuova ricostruzione del profilo della crescita economica del nostro paese. I saggi sono raccolti nel volume L’Italia e l’economia mondiale dall’Unità a oggi, curato naturalmente da Gianni, edito da Marsilio. Qui Marcello contribuì con un saggio originale e brillante: L’economia italiana vista dall’estero, che dimostra ancora una volta l’ampiezza dei suoi orizzonti (e il fiuto di Gianni nell’assegnargli il compito).

Abbiamo visto Gianni l’ultima volta un mese fa, il 18 ottobre, quando è stato presentato, ancora una volta a Palazzo Koch, il suo ultimo libro, che è un po’ la summa dei suoi studi degli ultimi trent’anni: Storia della Banca d’Italia, Formazione ed evoluzione di una banca centrale, 1893-1943 (il Mulino). Avrebbe gioito Ciampi, governatore e presidente, nel vedere il frutto maturo di tante fatiche. Il lettore vi trova non solo la storia in senso stretto della Banca d’Italia, ma i suoi nessi con i primordi della moneta scritturale in età moderna a Napoli, a Venezia, a Genova; con la complessa rete mondiale delle banche centrali. Vi trova la politica, alta e bassa. E la tecnica, senza esagerare, come suo costume. Ignazio Visco, sempre attentissimo ai temi storici, ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento durante la presentazione. A me ha detto di “averlo letto dalla prima all’ultima pagina”. È una bella notizia. Vuol dire che il lavoro e la cultura di Gianni lasciano un segno, che il suo seme trova un terreno fecondo. Gianni ci mancherai, ma vivi dentro di noi. Francesca, siamo con te.

 Alfredo Gigliobianco

MANI VISIBILI 2022Le sfide dell'energia

LE SFIDE DELL’ENERGIA 

30 SETTEMBRE
1-2 OTTOBRE 2022
Teatro Fedele Fenaroli

LANCIANO

Venerdì 30 settembre

ore 16.30
Geopolitica dell’energia

Giuliano Garavini Università di Roma-3
Claudio Machetti Enel Spa
Ignazio Musu Università Ca’ Foscari di Venezia
Giorgio Parisi Università Sapienza di Roma e Premio Nobel 2021
Coordina Marco Panara – Vicepresidente Amdec 

 

Sabato 1 ottobre

ore 10.00
La transizione

Francesco Amati – Direttore Generale Vestas Italia
Valeria Amendola – Direttore Generale Competitività ed efficienza energetica del MITE
Tommaso Farenga – Ingegnere e Paesaggista, Sit&a Srl
Valeria Termini – Università di Roma-3, Council of European
Energy Regulators
Coordina Stefano Marcucci – Giornalista Rai

ore 15.00
Assemblea dei Soci 

ore 16.00
Bibliografia Marcello De Cecco

Massimo Di Matteo Università di Siena
Alfredo Gigliobianco Banca d’Italia
Monica Sinatra Banca d’Italia

Il pensiero di Salvatore Biasco
Un ricordo di Michele Salvati e di Vincenzo Visco

Premio Marcello De Cecco

ore 17.00
L’impatto macroeconomico e finanziario

Enrico Giovannini – Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Roberto Tamborini – Università di Trento
Ignazio Visco – Governatore della Banca d’Italia
Coordina Stefano Lepri – Giornalista La Stampa

 

 

Domenica 2 ottobre

Ore 10.30
Le opportunità per il Mezzogiorno

Gregorio De Felice – Chief Economist di Intesa Sanpaolo
Adriano Giannola – Presidente SVIMEZ
Giovanni Legnini – Commissario straordinario del Governo per
la ricostruzione sisma
Gianni Silvestrini – Kyoto Club
Alessandro Simonazzi – Responsabile Direzione Pianificazione e Controllo Bper Banca
Coordina Gianfranco Viesti – Università di Bari

Ci ha lasciato, il 6 settembre scorso, Salvatore Biasco uno dei fondatori dell’AMDEC e un compagno di vita e di studi di Marcello de Cecco. Aveva 83 anni.

Egli è stato una straordinaria guida intellettuale per una generazione di economisti e una delle pochissime persone capaci di unire una grande passione politica con uno straordinario senso di autoironia.

Biasco ha dato molti importanti contributi alla economia internazionale e finanziaria, allo studio dei sistemi fiscali e ha avanzato interessanti proposte di riforme dello Stato Sociale. I suoi contributi includono L’inflazione nei paesi capitalistici industrializzati. Il ruolo della loro interdipendenza 1968-1978 (vincitore del premio St. Vincent per l’Economia), Per una sinistra pensante , Costruire la cultura politica che non c’è , Ripensando il capitalismo, La crisi economica e il futuro della sinistra , Regole, Stato, uguaglianza. La posta in gioco nella cultura della sinistra e nel nuovo capitalismo e infine il libro appena pubblicato Le ragioni per un ritorno alla socialdemocrazia.

Le sue opere hanno analizzato le contraddizioni del capitalismo moderno e proposto soluzioni necessarie ad avere una economia che metta insieme sviluppo, sicurezza sociale e una maggiore eguaglianza.
I suoi contributi accademici si son fusi con l’impegno politico che lo ha visto ricoprire importanti incarichi. Deputato dal 1996 al 2001 nella XIII legislatura, ha presieduto la Commissione bicamerale per la riforma fiscale ed è stato negli ultimi due decenni un punto di riferimento e di ispirazione per il dibattito culturale e politico della sinistra italiana.

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